Lunedì, Luglio 01, 2024
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BOULDER Tutti i massi più belli e le aree boulder più gettonate del cuneese splendidamente recensiti nel progetto CBG (Cuneo Boulder Guide). Linee, nomi, difficoltà di tutti i passaggi. Non vi resta che prendere il crash-pad e andare a stringere forte le tacche!                            VAI ALLE RELAZIONI
FALESIE Tutte le più belle palestre di roccia della provincia  Granda e dintorni,  con descrizioni dettagliate sulle vie e sugli avvicinamenti, sempre aggiornate con le ultime novità. Calcare, quarzite, granito, cannelure, fessure e diedri, placche e strapiombi; la roccia cuneese regala questo e molto altro ancora. VAI ALLE RELAZIONI
MULTIPITCH Vie classiche e vie di stampo moderno recensite nei minimi dettagli, con avvicinamenti, descrizione dei tiri e discesa e materiali da non dimenticare assolutamente. Molte relazioni sono opera degli apritori stessi, sulle vette cuneesi più famose e ambite dagli arrampicatori. 
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ALPINISMO Vie classiche e vie di stampo moderno dal sapore più alpinistico e avventuriero recensite nei minimi dettagli, con avvicinamenti, descrizione dei tiri e discesa e materiali da non dimenticare assolutamente. In vie di questo stampo non sempre è facile seguire la giusta linea per cui qualche informazione in più non guasta mai. VAI ALLE RELAZIONI
ICE & DRY Le più belle cascate e goulotte della provincia Granda e dintorni,con descrizioni dettagliate dell’itinerario, avvicinamento e materiale da non dimenticare assolutamente. Per gli amanti del dry tooling vengono descritte le falesie dove poter praticare questo tipo di disciplina. VAI ALLE RELAZIONI
TREKKING Camminate più o meno facili nelle nostre bellissime valli, con difficoltà e indicazioni sui sentieri da seguire ove non indicato. Sia d’estate con gli scarponi, che con le racchette da neve in inverno, potete regalarvi delle bellissime giornate all’aria aperta con panorami mozzafiato. VAI ALLE RELAZIONI
ALLENAMENTO Vuoi migliorare le tue prestazioni in arrampicata? Qui puoi trovare qualche utile consiglio. Tabelle di allenamento, gli aspetti fisici e mentali dell’arrampicata e dell’approccio alla montagna. Tutto quello che vi serve per rimanere sempre al top della forma! VAI ALLA SEZIONE
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Sestogrado

Cuneoclimbing

Storia di sassi e persone Vol 1: Vorticity ovvero sfidarsi a rasoiate

Allora, eccoci qua, finalmente mi decido a dare vita alla nuova rubrica che da un po’ frullava nelle teste (troppo) razionali di me e Paulo; beh a dire il vero devo ringraziare Paulo per avere inspirato la mia infanzia da sassista con questo blog e che per primo mi insegnato che le nostre valli sono piene di sassi troppo fichi, troppo per lasciarli sotto il muschio e non salirli, troppo per non essere conosciuti e vedere persone pronte a farsi sanguinare le mani pur di montare su quel maledetto sasso (dimenticavo, oltre ad essere un po’ matti abbiamo anche la testa dura) e niente, il nostro obiettivo è riuscire a convincervi che ne vale veramente la pena di passare da qua per far blocchi! 

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Ok, ho già perso il filo del discorso.. Ho accennato robe su una rubrica sensazionale che pensate un po’…… parlerà di sassi! Alti, bassi, belli, brutti o colorati (come i lego) ma la cosa importante e che questi sassi hanno dietro una storia che parla di persone determinate a cercare di salirci su, sono storie che vanno al di là dei “Soft” o di banali numeri e partono dall’immaginazione per scovare gli appigli giusti e la sequenza ottimale e poi arriva la parte migliore, quella della lotta per riuscirci! Perché è bene sapere che dietro ogni realizzazione c’è della fatica e secondo me è interessante scoprire come ognuno affronta questo aspetto più mentale perché il nostro sport non è solo bicipite e mono alla tacca (sia ben chiaro, la prossima rubrica sarà della serie training tips :) ).

 

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Walter Bonatti - Fotografie dai grandi spazi

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Evento in concomitanza con “Cambi di Stagione” sarà la mostra “Walter Bonatti. Fotografie dai grandi spazi”, a cura di Alessandra Mauro e Angelo Ponta, promossa e prodotta da Contrasto, Civita e GAmm Giunti in collaborazione con l’Archivio Bonatti, e organizzata dalla Fondazione Bottari Lattes con l’Associazione Giulia Falletti di Barolo, che si occupa di promuovere attività culturali e artistiche nel paese di Barolo e nel territorio circostante. 

Le fotografie di Walter Bonatti rappresentano un racconto visivo unico e un’avventura esistenziale fantastica, offrendo la possibilità di conoscere l’alpinista, l’esploratore ma soprattutto il fotografo. Un’occasione per ripercorrere oltre 30 anni di viaggi alla scoperta dei luoghi meno conosciuti e più impervi della Terra e raccontare la passione per l’avventura, insieme alla straordinaria professionalità di un grande reporter.

La mostra verrà inaugurata il 18 giugno 2016 alle ore 18.00 presso la Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba.

 

Cubin 2.0: LA MAPPA DEL TESORO!

A distanza di un sacco di anni ho deciso di riprendere in mano CUBIN, aiutato da atlri autori di fiducia (spero). Cos’è cubin e com’è nato? CUBIN (Cuneo Bouldering Information Network) innanzitutto è un blog, ma non un blog personale, chiunque è benvenuto, basta che abbia la capacità di usare i congiuntivi. Un blog di bouldering, ma non di bouldering in generale.. bouldering nel cuneese! Sono stato e resto convinto delle potenzialità abnormi del bouldering nella nostra provincia, e devo prendere atto che, in questi anni in cui ho rallentato, cambiato sport, figliato, ripreso a scalare, la scena si è espansa a dismisura!

Purtroppo anche frammentata, ma questo è inevitabile. 

Quindi tanto vale partire piano piano, un articolo per volta, un posto per volta, zero critiche, solo presobenismo a balle. Siamo in tanti, sempre di più, tante teste con tante idee, può capitare che non siano sempre allineate, ma tutti con la medesima passione, che porta tanto divertimento e zero soldi, quindi tanto vale sorridere.. E i blocchi.. sono tanti, tanti di più dei boulderisti! Spazio ce n’è!

Ma iniziamo con un po' di SUCCO, non solo con le ciance.. 

Ho deciso di raccogliere in una mappa condivisa usando Google Maps tutti i luoghi più noti del bouldering cuneese. La mappa è in continuo aggiornamento, non ha pretese onnicomprensive, e soprattutto segnalatemi eventuali imprecisioni a karmapi @ gmail.com Ecco il link: 

 MAPPA BOULDER CUBIN

Vorrei, se trovo il tempo e non mi fermo a questo post, raccontare anche delle storie, delle storie legate anche a qualche passo in particolare, ma che ha lasciato il segno. Non per forza un passo durissimo, ma un blocco a cui sia legata la storia di una sfida, di una persona che ci ha creduto, che ha sudato, che ha spazzolato. La passione del boulder va oltre ai gradi, oltre ai video, oltre agli sponsor. Questo per quanto io sia uno che ci crede, nel valore della gradazione bouldering, perlomeno come valore statistico (ma di questo parlerò in un post a parte).

Quindi chiedo a chi voglia collaborare di mandare foto, idee, opinioni, suggerimenti, video, insulti. Tutto è bene accetto.

Stay strong!

Paulo 

In foto: Matteo Langhetti in night session su "Bellerofonte" 

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Campionati Giovanili di Arrampicata

campionati giovanili arrampicataSi sono svolti questo fine settimana ad Arco (TN), i Campionati Giovanili di arrampicata, dall'u10 all' u20.

Ancora una volta i nostri atleti della Granda si sono comportati benissimo, cogliendo risultati di assoluto prestigio.

In particolare:

Francesco Bosco (IL PUNTO) nell'u20m (2° in boulder e lead e 1° in combinata)

Giorgia Tesio (IL PUNTO) nell'u18f (1° in boulder e 2° in lead e combinata)

Michele Bono (CUS TO) nell'u14m (2° in lead e 3° in boulder e combinata)

Giorgio Tomatis (CAT TO) nell'u14m (3° in lead)

Risultati completi a questo LINK

Bravi tutti!

 

La storia di Gian Piero Motti sarà presto un film

gian piero mottiLa notizia ha ora carattere di ufficialità. Dopo tre anni anni di ricerche e contatti, spesso difficoltosi, sta per diventare realtà il progetto cinematografico fortemente voluto dai documentaristi Tiziano Gaia e Fabio Mancari: “Itaca nel Sole. Cercando Gian Piero Motti”, il film che indaga sulla figura del grande arrampicatore e scrittore torinese nato esattamente 70 anni fa, entra nella sua fase produttiva e dopo i sopralluoghi di rito si appresa a dare il via alle riprese.
L’idea del film nasce da lontano. Tiziano Gaia si è sempre occupato di altri temi, ma quando alcuni anni fa, grazie a un cugino scalatore, ha conosciuto l’epopea dei “pazzi del Verdon”, si è avvicinato alle storie di montagna e di lì ad ampliare il suo raggio di conoscenze fino a scoprire il Nuovo Mattino, i Falliti e la figura del suo straordinario capostipite, il passo è stato breve. Fabio Mancari invece di montagna si è occupato anche di recente, avendo firmato nel 2014 il grande successo de “L’Alpinista”, ispirato alla storia di Agostino “Gustìn” Gazzera, vincitore di numerosi premi e ancora oggi capace di riscuotere sbalorditivi riscontri di pubblico ovunque venga proiettato. Stuffilm, la casa di produzione indipendente di cui Mancari è socio fondatore, ha pertanto deciso di “bissare” impegnandosi nello sforzo produttivo del nuovo titolo.

Il film parte da una premessa narrativa fondamentale: nonostante l’aura quasi mitica che avvolge il protagonista, poco si sa (o meglio, pochi sanno e si vogliono pronunciare) sulla figura di Gian Piero Motti. Non parliamo tanto degli aspetti biografici, ma di quelli letterari, filosofici e simbolici di cui Motti ha voluto ammantare il proprio breve passaggio esistenziale.
Nato a Torino il 6 agosto 1946, Gian Piero brucia le tappe dell’apprendistato alpinistico nel rigido ambiente sabaudo ancora avvolto di eroismo retorico e spirito militaresco. Per Motti scalare non è soltanto un hobby: originario di una famiglia agiata, può permettersi di vivere di montagna e non avrà mai problemi a manifestare la sua estrazione borghese, tanto che di lui si ricorda che andava ad arrampicare in Lancia Fulva coupè e disponeva sempre dei materiali migliori. Per questo, oltre che per lo stile plastico ed elegante di arrampicata, viene soprannominato il “Principe”. Nel 1970 è da solo al Pilier Gervasutti sul Mont Blanc du Tacul, l’impresa alpinistica che lo rende famoso. Due anni dopo pubblica il primo dei due articoli-chiave della sua carriera e di un’intera generazione: “I Falliti”, nel quale attacca chi non sa più vivere senza montagna. Altri due anni e, nel 1974, esce il secondo, celebre scritto: “Il Nuovo Mattino”. Anche se in realtà si tratta di un excursus sul mondo dell’arrampicata libera californiana, viene da tutti letto come il manifesto di un nuovo modo di intendere l’arrampicata, non più come dovere, ma come puro piacere estetico e intellettuale. Ne deriva una corrente alpinistica vera e propria, con tanto di discepoli e adepti, che Motti – va detto – non fa nulla per alimentare. Comunque lo si voglia vedere, è il ’68 della montagna.

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