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Si sa che un sogno coltivato e molto inseguito, porta sempre a grandi soddisfazioni, ed un po’ di vuoto quando lo si realizza. Questo sogno, per me, era la discesa in volo dal Monviso, attorno alla quale aleggiava la leggenda che non fosse realizzabile. Per di più sembra che sia stata effettuata la discesa dal Viso di Vallanta addirittura negli anni ‘80 da due nomi illustri dell’alpinismo francese, J. M. Boivin e C. Profit, poi da allora più nulla. Volare è diventata un’attività con le sue mode ed i suoi riti, si parte sempre dai soliti posti (sono cambiate anche molto le tecnologie) dove non si cammina molto, gli alpinisti non mettono più di tanto il naso in questo mondo.
La realizzazione di questo progetto non è stata facile né immediata, anche se potrebbe non apparire; bisognava provare e riprovare sperando di trovare le condizioni perfette. Durante quest’ultimo anno avevo già tentato un paio di volte ma le cattive condizioni mi avevano fatto desistere. Il primo tentativo risale ad inizio maggio, quando ho provato a risalire dalla Nord portando gli sci per decollare ma la troppa neve mi ha fatto desistere. A fine giugno ero di nuovo sulla Nord per fare una salita con altri amici, ma la veletta sempre presente nello zaino! Naturalmente in cima tirava un vento patagonico ed il volo era impensabile…
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