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Alleghiamo la replica giunta oggi di Flavio Parussa alle recenti notizie sulla prossima schiodatura di buona parte dei tiri presenti a Lungaserra e Pian Marmarin.

“Ciao a tutti, sono Flavio Parussa e desidero fornire a chi è interessato qualche chiarimento relativo a “Cattive notizie dalle falesie di Lungaserra…” , anche se normalmente non è mia abitudine inseguire discussioni in rete che spesso sfociano nell’isterismo e negli insulti.

Sono fra quelli che si sentono maggiormente presi di mira dall’iniziativa di Mauro Costantino, il quale vanta un diritto (non legalmente riconosciuto) di proprietà delle falesie dove ha chiodato molte vie. Forse non sapete che, fin dai primi anni 90, siamo sempre stati buoni amici (o pensavo tali), con sogni, progetti e lunghe chiacchierate sulle nostre chiodature. Sulla Torre Bianca, a Lungaserra, io avevo già aperto un tiro incompiuto nel 1993, che è “Vascello fantasma Plus” (7b) e in seguito tanti altri tiri, per lo più nei settori decisamente più difficili e repulsivi, dove il lavoro di pulitura e chiodatura in completo strapiombo è stato durissimo. Ma ho scelto io di farlo, con una motivazione intrinseca che è quella di creare linee esteticamente belle, dure, ben chiodate e poi provare a liberarle. Se qualcuno mi dice “bravo” o mi ringrazia sono anche contento, ma con qualche migliaio di tiri aperti nella mia vita, non ho certo bisogno di “farmi bello” con le vie altrui.
Neanche ho bisogno di togliere dei tiri per far posto ai miei!

Eccomi qua! Sono io forse il barbaro invasore, quello che passa sopra alle vie e al mite lavoro altrui. Dico “forse”, perché l’amico (ex?) con me non ha parlato direttamente e in modo chiaro, anzi a fine estate abbiamo ancora trascorso insieme qualche bella giornata in varie falesie. D’improvviso questa decisione tragica, buia, accompagnata da un messaggio sibillino sul mio cellulare e il rifiuto di darmi spiegazioni.

Veramente io ho sempre pensato ad una forma di collaborazione fra chiodatori per poter valorizzare una roccia, ma evidentemente partiamo da concetti e culture diverse per quanto riguarda anche la gestione del post-chiodatura: ora che faccio? la metto su internet, oppure la tengo segreta, o aspetto chissà quali riconoscimenti, o accetto che gli autori di una guida la inseriscano nel loro lavoro, immortalando per sempre la mia creazione.
In un forum ho letto che lo schiodatore “schiodando sarebbe il primo ad essere addolorato”; ma se la cosa lo addolorasse davvero, non la farebbe di sicuro, soprattutto per motivi di questo tipo!
Problemi, di quelli veri, ne sorgono già: vedi chiusura di falesie, accessi difficili, divieti, ecc.

In riferimento ad “inviare aggiornamenti poco esatti delle vie altrui” preciso che: 1) non è cosa vietata, 2) non è una forma di maleducazione, 3) non viene infangato l’onore dell’apritore delle vie incluse, 4) l’intento è quello di collaborare, divulgando il più correttamente possibile le notizie su un luogo, 5) inviando il disegno delle mie vie, non potevo non indicare anche le altre.
Comunque a Lungaserra rimarranno molte mie vie di media e alta difficoltà (6c, 7a, 7b, 7c, 8a) ancora poco conosciute, lunghe fino a 40 metri e che possono dare belle emozioni.
Saluti e grazie per l’attenzione.”

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